Voi che portate la sembianza umile

Il sonetto Voi che portate la sembianza umile si rivolge alle donne che ritornano dalla lamentazione funebre effettuata in casa di Beatrice sul corpo del defunto padre di lei. L’atmosfera è profondamente diversa da quella osservata nei primi due numeri della raccolta: si tratta di una liturgia di pena, in cui il coro delle gentili è funzionale ad avvicinare il poeta a Beatrice in una comunanza compartecipe di dolore. La stessa strutturazione ritmica dell’introduzione pianistica, enfatizzata dall’indicazione agogica agitato, suggerisce il respiro affannato dell’angoscia. Una pena che prosegue nel profilo melodico della linea vocale: dove il poeta vuole interrogare le donne sull’incontro con “nostra donna gentile”, il compositore sottopone la voce a un trattamento ritmico volto a produrre un effetto di singhiozzo, suggerendovi un crescendo con ansia.