LA MOSTRA

Nella mostra sono esposte "rarità musicali" che vanno dalle pergamene di musica medioevale utilizzate come copertine o rinforzi di più deperibili volumi cartacei - talvolta preziosissime come quelle che tramandano polifonie del Trecento italiano - ad alcune riduzioni per pianoforte solo di melodrammi edite da Ricordi alla fine dell'Ottocento, ma non mancano manoscritti del Sei e Settecento come una pregevole partitura dell'Orfeo ed Euridice di Gluck della seconda metà del XVIII secolo. Ci sono inoltre rarissimi testi di teoria musicale pubblicati tra il 1498 e il 1727, spesso editi unitamente ad altre opere da studiosi che in una visione universale del sapere non si interessavano solo di questa arte. Talvolta sono essi stessi gli autori degli scritti, come il teologo francese Lefèvre o il collezionista inglese Ellys. Altre volte si limitano alla traduzione e al commento di testi "classici", come l'umanista Valla per l'Harmonicum introductorium di Cleonide o il perugino Caporali per il De architectura di Vitruvio. La lingua preferita è il latino, ma Caporali scrive «in volgar lingua» e in italiano è anche il trattato di Francesco Gasparini, un "musicista professionista" il cui scritto ha lo scopo eminentemente pratico di insegnare la realizzazione del basso continuo. C'è, infine, una serie di testi "vicini alla musica": libretti e relazioni di feste; opere letterarie di musicisti o opere che comunque parlano di musica; e volumi di storiografia musicale (dall'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert a primi studi sulla musica popolare).
La mostra rimarrà aperta fino al 30 marzo 2007 con il seguente orario:
  • mattina 9.30-13.30 (dal lunedì al venerdì)
  • pomeriggio 15.00-17.00 (martedì e giovedì)