Antrata e la uscita dei denare 1379 giu. 6 – 1384 dic. 31

ASUPg, Sapienza Nuova, Collegio della Mercanzia, reg. n. 2

Registro cartaceo con legatura in pergamena

Sorta probabilmente agli inizi del XIII secolo, l’Arte della Mercanzia di Perugia si qualificò come la principale corporazione cittadina e disciplinava l’attività e l’organizzazione dei professionisti che operavano nel settore del commercio dei prodotti tessili (mercatores). Così come prescritto nel primo Statuto del 1323, la Mercanzia si occupava dell’amministrazione di uno Hospitalis, fondato poco meno di un secolo prima e sito in porta Sant’Angelo; per la tenuta dei suoi registri contabili si danno chiare indicazioni negli Statuti e nelle successive Riformanze dell’Arte: tutta la documentazione contabile doveva essere redatta dal notaio della Mercanzia, a partire dal mese di maggio o giugno, fino all’anno successivo.

Gli infermi, gli ospiti e i poveri dell’Ospedale sono una categoria niente affatto omogenea, per cui anche l’organizzazione nella distribuzione dei pasti e nell’accoglienza era strutturata con precisione sistematica, dettagliatamente descritta nelle voci del registro. Nei capitoli del volume è rendicontata una vasta casistica di spese: opere di muratura, pagamento di braccianti per le vigne e i campi, spese di viaggio dei priori, vestiario e cibi per collaboratori domestici, attrezzi per la cucina, cibi per festività sacre e ricorrenze civili.

La pagina presentata illustra una di queste spese: “doie paia de polastre per gli enferme”. Quotidianamente venivano distribuiti pasti completi (pane e carne o pesce), offerto del vino, commissionate “calçarethe” (braghe di lana) per vestire i poveri.

Gli alimenti presenti nei pasti degli infermi in parte dipendevano dagli usi dei mercati locali, in parte erano programmati sulla base della scienza medica. Sono da notare le affinità con le indicazioni del Montagnana sul mangiare bene per preservare la salute: spezie, vegetali e carni preparate secondo l’arte medico-culinaria erano sempre intese al servizio della salute e mai della gola. (BS)