Le sculture della Fontana Maggiore: "Febbraio"

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Giovan Battista Vermiglioli, Le sculture di Niccolò e Giovanni da Pisa e di Arnolfo Fiorentino che ornano la Fontana Maggiore di Perugia disegnate ed incise da Silvestro Massari

Perugia : Tip. Baduel presso V. Bartelli, 1834  Sala del Dottorato, S-5-13

Nel 1827 G.B. Vermiglioli (1769-1848), docente a Perugia della prima cattedra di archeologia nel 1810, fondatore della ottocentesca scuola archeologica perugina e direttore dei Musei Civici, celebrò con un solenne discorso il ritorno dell’acqua nella Fontana Maggiore (1278) dopo oltre venticinque anni. Pochi anni dopo diede alle stampe questa pubblicazione complessiva sul monumento con splendide calcografie di Silvestro Massari, docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia.

Le due vasche con le sculture di Nicola e Giovanni Pisano sono un vero libro scolpito sulla cultura dell'epoca, che celebra Perugia, ne rievoca la fondazione, i santi e anche personaggi coevi. Nel ciclo dei mesi, che copre una buona parte della vasca inferiore, sono scandite le principali fasi dei lavori agricoli.

La formella con la pesca in febbraio ricorda l’inizio della Quaresima, il momento di massimo consumo del pesce. Normative ecclesiastiche medioevali imponevano il “mangiar di magro”, cioè l’astinenza dal consumo della carne (il “mangiar di grasso”), per più di 100 giorni all’anno. Si tratta forse di pesce d’acqua dolce, allora centrale nel consumo alimentare: un altorilievo della vasca superiore raffigura il lago Trasimeno come una donna con in mano i pesci. L’alto consumo di pesce del lago, rinomato in tutta l’Italia centrale, fece guadagnare ai Perugini l’appellativo di mangialasche, dal nome del pesce più comune nel Trasimeno fino agli anni ’30 del Novecento. (SB)

Giovan Battista Vermiglioli, Le sculture di Niccolò e Giovanni da Pisa e di Arnolfo Fiorentino che ornano la Fontana Maggiore di Perugia disegnate ed incise da Silvestro Massari Perugia : Tip. Baduel presso V. Bartelli, 1834 Sala del Dottorato, S-5-13