La medicina antica di Galeno di Pergamo

Ritratto di Galeno [Wikipedia]

Le teorie di Galeno (Claudio Galeno di Pergamo, 130 c.-200 c.), considerato uno dei più grandi medici dell’antichità secondo solo ad Ippocrate, hanno influenzato per secoli la visione della medicina europea, fino al XVI secolo quando cominciarono ad essere messe in discussione, grazie all’avvento di opere rivoluzionarie come il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio. Prima di allora solo il medico bolognese Mondino de’ Liuzzi nel XIII secolo, con i suoi studi di anatomia, era arrivato a confutare alcune convinzioni di Galeno. Tanta era infatti la devozione degli studiosi nei confronti del medico pergamense da non contraddire le sue teorie anche di fronte all’evidenza, quando con l’osservazione diretta del corpo umano attraverso la dissezione dei cadaveri, cominciarono a rendersi conto dei suoi errori. Galeno, che oltre ad essere medico fu anche filosofo, nacque a Pergamo e visse per molti anni tra Smirne, Corinto ed Alessandria, dove apprese i dettami della medicina ippocratica, che, insieme agli studi anatomici, furono fondamentali per lo sviluppo del suo pensiero.

 

Statua equestre di Marco Aurelio. [Musei Capitolini; treccani.it]

Dopo un breve ritorno nella natìa Pergamo, durante il quale fece esperienza come medico di gladiatori, nel 162 si trasferì a Roma, dove, grazie alla sua preparazione, riuscì ad affermarsi divenendo medico di corte dell’imperatore Marco Aurelio e di suo figlio Commodo. Galeno visse a Roma presso la corte imperiale fino a tarda età, scrivendo e dedicandosi alla medicina e agli esperimenti, in particolare dissezioni di animali. I suoi studi anatomici non furono semplicemente descrittivi, ma avevano anche lo scopo “filosofico” di ricostruire il rapporto tra le strutture degli organi osservati e le loro funzionalità, quale prova tangibile dell’esistenza nella natura dei corpi di un ordine provvidenziale, dimostrando scientificamente ciò che la filosofia poteva solo teorizzare.

 

 

Sistema fisiologico secondo Galeno [iheart.polimi.it]

Secondo Galeno ogni corpo è una macchina perfetta composta da organi organizzati in modo armonico per salvaguardarne la funzionalità. Il principio fondamentale di vita è il pneuma (interpretato poi come anima) che nel cervello controlla movimenti e percezioni (la razionalità), nel cuore il sangue e la temperatura corporea (l’emotività) e nel fegato regola alimentazione e metabolismo (la nutrizione e la riproduzione).

 



Particolare dal frontespizio [Galenus, Claudius. Galeni prima classis naturam corporis humani …Venetiis, apud Iuntas, 1550. Biblioteca Biomedica]

Tra i molti meriti di Galeno, il più importante fu quello di sistematizzare le conoscenze mediche fino ad allora acquisite. Sviluppando le ricerche condotte dai suoi predecessori, Galeno riuscì a fornire una buona descrizione del sistema nervoso, arrivando inoltre alla conclusione che la sede della mente fosse il cervello e non il cuore (staccandosi così da quanto affermato da Aristotele). Altre sue teorie, invece, si rivelarono nel tempo completamente errate: ad esempio, anche se era riuscito a dimostrare che le arterie trasportavano sangue e non aria, non riconobbe la circolazione sanguigna e la separazione dei sistemi venosi e arteriosi (bisognerà arrivare a William Harvey  nel XVII sec. per cambiare questa visione). Alcuni dei suoi “errori” furono dovuti in parte al fatto che i suoi studi anatomici si basavano sulla dissezione di animali, naturalmente differenti dall’uomo.

Ritratto di Avicenna. Miniatura [wikimedia.org]



Ingente fu anche la sua produzione scritta: Galeno fu autore di moltissime opere di filosofia e di medicina (secondo alcune fonti scrisse oltre 400 trattati), di cui ci sono pervenuti però solo 108 scritti (molte opere andarono distrutte nell’incendio che colpì nel 191 la biblioteca del Tempio della Pace, a cui Galeno aveva donato i suoi manoscritti), alcuni nell’originale lingua greca altri tradotti in arabo. Le opere di Galeno ebbero infatti molto successo anche nel mondo arabo, dove divennero una delle fonti principali per la medicina islamica: medici come Avicenna e Rhazes  ne furono certamente influenzati.

 


marca tipografica manuzio


Tra le sue opere più note ricordiamo la Θεραπευτικὴ μέϑοδος (Methodus medendi), per secoli uno dei testi fondamentali per l’insegnamento della medicina e la Τέχνη ἰατρική (Ars medica). Le opere di Galeno, in particolare le raccolte (Opera Omnia) furono pubblicate in numerose edizioni. Quella più antica in latino fu stampata a Venezia da Filippo Pinzi nel 1490, mentre tra le edizioni in greco la più notevole è quella pubblicata nel 1525 da Aldo Manuzio.

 


Frontespizio [Galenus, Claudius. Galeni prima classis naturam corporis humani …Venetiis, apud Iuntas, 1550. Biblioteca Biomedica]

L’Opera Omnia di Galeno conservata presso la Biblioteca Biomedica è costituita da 13 tomi in 7 volumi in formato in folio ed appartiene alla seconda edizione stampata a Venezia nel 1550 presso l’editore Giunta (che nel 1541 aveva ottenuto un privilegio di stampa dell’opera da papa Paolo III e dal Senato Veneto). I Giunta tra il 1541 e il 1625 stamparono ben 9 edizioni dell’opera. L’elemento caratterizzante di tutte queste edizioni, dette giuntine, è la presenza di un bellissimo frontespizio contraddistinto da una cornice xilografica istoriata, con episodi della vita di Galeno. Nelle prime tre edizioni (tra cui questa esposta) è presente la prima versione della cornice, che sarà poi modificata nello stile nelle edizioni successive, mantenendo però la stessa iconografia.

 

Capolettera decorato [Galenus, Claudius. Galeni prima classis naturam corporis humani …Venetiis, apud Iuntas, 1550. Biblioteca Biomedica]2



Di notevole pregio sono anche i capilettera, le testatine e i finalini decorati con motivi che variano da motivi antropomorfi e zoomorfi a grottesche.

 

Trattamento di una frattura [Galenus, Claudius. Galeni prima classis naturam corporis humani …Venetiis, apud Iuntas, 1550. Biblioteca Biomedica]

Oltre alle decorazioni a scopo ornamentale, all’interno dell’opera sono state inserite anche altre immagini, che raffigurano esempi di trattamenti, eseguiti anche attraverso l’uso di particolari e strumenti. Lo stile di queste immagini richiama quello della cornice del frontespizio.


Marca tipografica [Galenus, Claudius. Galeni prima classis naturam corporis humani …Venetiis, apud Iuntas, 1550. Biblioteca Biomedica]

Nei volumi sono presenti delle note attribuibili a precedenti possessori: sul frontespizio di alcuni troviamo scritto il nome di Arcangelo Crespellani. Potrebbe trattarsi di un medico vissuto nell’800, membro di un’importante famiglia del modenese.



Ex libris [Galenus, Claudius. Galeni prima classis naturam corporis humani …Venetiis, apud Iuntas, 1550. Biblioteca Biomedica]

Sulla controguardia di uno dei volumi è presente, invece, un riferimento ad un altro possessore “Joseph Bruni 1744”: anche questo particolare potrebbe evidenziare un legame con l’Emilia, qualora trovasse credito l’ipotesi che possa trattarsi di un avo dell’omonimo Giuseppe Bruni, illustre chimico vissuto a Parma alla fine dell’800.

Frammento Talmud Babilonese, XIII sec.  [Biblioteca del Dottorato]

 

Un ulteriore collegamento dei volumi con il territorio emiliano potrebbe essere avvalorato anche dalle pergamene di riuso, utilizzate per rivestire le coperte: si tratta di rarissimi frammenti di manoscritti ebraici, che alcuni studiosi hanno messo in relazione con altri rinvenuti a Bologna, in quanto pertinenti ad uno stesso manoscritto talmudico.