Claude Bernard, il fondatore della medicina sperimentale

Claude Bernard [wikipedia.org]


Claude Bernard morì il 16 febbraio 1878. A pronunciare un emozionato discorso pubblico durante le sue esequie, fu il famoso chimico Jean-Baptiste Dumas (1800-1884) vicepresidente del Conseil supérieur de l’Instruction publique e segretario della Académie des Sciences de France. Claude Bernard rimase nel ricordo pubblico per il suo raro genio e per le sue brillanti scoperte, che travalicarono i confini nazionali francesi per imporsi nel contesto scientifico universale.

 

 

Il capitolo dedicato alla definizione del concetto di vita [C. Bernard, La science experimentale. Paris, Bailliere, 1878. Biblioteca di Agraria]



Dopo Lavoisier, Laplace, Bichat, Magendie, che gli avevano aperto la via, Claude Bernard dedicò ogni suo sforzo allo studio del grande mistero della vita, senza pretendere tuttavia di penetrarne le origini o l’essenza mistica. Se Lavoisier e Laplace riuscirono a dimostrare che la fonte del calore che anima è la respirazione, e che questa è una combustione, Bichat vi aggiunse un ultimo tratto, e cioè la definizione stessa di fisiologia della vita: “l’ensemble des fonctions qui résistent à la mort”. Bernard specificò meglio e chiuse: “ce que signifie en d’autres termes: la vie est l’ensemble des propriétés vitales qui résistent aux propriétés physiques”.


 


Capitolo dedicato alla fisiologia del cuore [C. Bernard, La science experimentale. Paris, Bailliere, 1878. Biblioteca di Agraria]

Senza indagare o presumere di rivelare i perché della natura, Bernard precisò che in ciascuno degli elementi dei quali si compongono i tessuti, si manifestavano le forme della vita stessa. Lo studio istologico rivelò l’espressione sensibile della vita, poiché i tessuti erano il teatro di distruzione e rinnovamento dei processi vitali, ed il loro arresto era la morte. Se Magendie aprì la strada alla fisiologia sperimentale, questa, nelle mani di Bernard, si rinnovò con nuove prospettive di ricerca, improntando alla fisica e alla chimica i suoi strumenti e metodi. Bernard con discrezione e rispetto lavorò sulla materia vivente, discostandosi dai metodi di chi operava ancora sulla materia “bruta”. Tra le sue grandi scoperte ci furono, appunto, gli studi sulla contrazione muscolare, sugli elementi nervosi e sensibili nelle fasi di moto. A lui si rifecero gli studi sulla fisiologia del cuore e del cervello.


Le funzioni cerebrali umane e animali a confronto [C. Bernard, La science experimentale. Paris, Bailliere, 1878. Biblioteca di Agraria]

Come fisiologo svelò uno dei più antichi misteri della medicina: la funzione del fegato. Come chimico scoprì per primo, in questo enigmatico organo, una materia propria che si convertiva in zucchero, che poi si riversava nel sangue. Bernard ebbe il merito di aver infranto ogni remora per la ricerca dei fenomeni fisici sottesi ai meccanismi della vita, adoperando una formula elegante e semplice dove l’immaginazione del poeta si mescolava al rigore della geometria.


 

L. A. Lhermitte. La lezione di Claude Bernard, 1889 [da sinistra: Gréhant, Dumontpallier, Malassez, Bert, d'Arsonval, Bernard, Lesage, Dastre. Wikipedia.org]

Nello stesso periodo in cui morì Bernard, la scienza francese sembrò essere decapitata, poiché scomparvero in pochi mesi anche Brongniart, Balard, Le Verrier,  Becquerel, Regnault. La Francia aveva bisogno di ritrovare un nuovo avvenire per la ricerca medica, per questo agli scienziati e ai geni dello studio furono resi gli stessi onori riservati ai capitani militari impegnati nella difesa della patria, o ai politici che dirigevano i destini della nazione. Questo il motivo dell’encomio di Stato di cui fu per primo onorato Bernard. La classe politica francese chiedeva ai giovani una nobile emulazione. Le giovani menti impegnate negli studi accademici, dovevano attivarsi con ardore nella ricerca scientifica. Dumas, in veste di Ministro, incoraggiò proprio questo bisogno di aprire ai giovani la carriera negli studi, che li avrebbero portati ad emulare i grandi maestri, nella conquista di nuove vette del sapere. Bernard disse “Lo studio della fisiologia esige due cose: il genio, che è solo innato, e le risorse materiali che un voto delle autorità pubbliche basterebbe ad assicurare. La fisiologia francese non chiede che i mezzi di lavoro, il genio che li metterà a profitto non gli manca”.


C. Bernard, La science experimentale. Paris, Bailliere, 1878 [Biblioteca di Agraria]

Nelle pagine preliminari dell’edizione di cui fa parte la copia de La science experimentale conservata presso la Biblioteca di Agraria, furono pubblicati il discorso di encomio pronunciato da Jean-Baptiste Dumas e una nota biografia curata da Paul Bert; entrambi gli scritti furono compilati subito dopo la morte del famoso scienziato. La biografia è datata alla mattina seguente il decesso: Paris, le 12 février 1878. Una breve prefazione, già stampata in prova, doveva precedere una sorta di grande trattato di fisiologia operatoria che nel 1878 era ancora in preparazione. Questa prefazione si ampliò tanto da divenire una vera pubblicazione autonoma, che vide la sua stampa definitiva nel 1865 col titolo di Introduction à l’Étude de la médecine expérimentale. L’opera ebbe un grande successo tra i fisiologi, poiché in essa si trovavano descritti, ordinati e formulati in modo chiaro i principi della moderna fisiologia, in accordo con una ampia dissertazione sul metodo sperimentale. Anche lo stile fu di forte impatto: il suo originario gusto letterario fu molto apprezzato anche dall’Académie française, pertanto Patin scrisse a tal proposito: “Vous avez créé un style”. L’espressione della genialità di Bernard non era priva di contraddizioni: alla sua vivacità intellettuale ed alle grandi doti intuitive, spesso si accompagnavano critiche per confusione e distrazione. Ma nulla toglie che Bernard sia stato molto apprezzato per i suoi metodi. C’è chi disse che “Il ne me fait pas seulment croire que je comprends, … il me fait réellement comprendre”; chi invece lo elogiò scrivendo “n’est seulment point un physiologiste, c’est la physiologie”. L’Introduction à l’Étude de la médecine expérimentale segnò nella vita di Claude Bernard una fase nuova di ricerca e conferma delle proprie capacità.